…ovvero, essere seduti su una bomba o sbancare il mercato con un’ esplosione controllata!
Cari amici, dopo aver studiato attentamente le prime lezioni del sempre ottimo Caranti, che ha illustrato come meglio non si poteva le caratteristiche dello strumento opzione, siamo già in grado di comprenderne opportunità e rischi. Abbiamo anche appreso le basi dell’ utilizzo del Panel, uno strumento assolutamente indispensabile per visualizzare costantemente il profilo rischio/rendimento del nostro portafoglio: per adesso che siamo agli inizi, e quindi ci siamo limitati ad esaminare il caso dell’acquisto o della vendita allo scoperto di una singola opzione Call, tale compito non è particolarmente difficile, ma vedrete che nel momento in cui impareremo a costruire portafogli complessi ed articolati in cui intervengono molti tipi di opzioni sia comprate che vendute, i benefici del Panel nel controllo e nella gestione del portafoglio saranno assolutamente irrinunciabili.
Ad ogni modo, immagino che siate rimasti particolarmente impressionati dalle avventure dei nostri “eroi” Rossi e Verdi, che ben rendono l’idea di quanto sia potente lo strumento opzione: il primo, compratore della Call in presenza di un mercato rialzista, fantastica addirittura sull’acquisto di un’auto nuova, sull’aspettativa di guadagni davvero consistenti, mentre il secondo, nel ruolo di venditore sua controparte, è letteralmente impietrito dalla paura di subire una vera e propria debacle.
In realtà nessuno sa cosa accadrà al mercato nel periodo che intercorre dalla stipula del contratto tra Rossi e Verdi, e la data di scadenza del contratto medesimo: alla scadenza manca ancora molto, quindi il mercato potrebbe proseguire lungo la via dei guadagni, ma potrebbe anche invertire bruscamente la rotta, per il sollievo di Verdi, che in tal caso vedrebbe definitivamente intascato il premio incassato al momento della compravendita, e la delusione di Rossi, che dovrebbe definitivamente dire addio al premio pagato, dopo aver coltivato sogni di gloria.
Con ciò intendo dire che con il Panel siamo perfettamente in grado di visualizzare il profilo di rischio/rendimento del nostro portafoglio, ovvero, in questa fattispecie, l’acquisto o la vendita della singola opzione Call, proiettato alla data di scadenza, tuttavia tale opzione ha una sua vita durante l’intero periodo della durata del contratto, ed i percorsi che il mercato può compiere per raggiungere un certo prezzo di regolamento a scadenza sono pressoché infiniti.
Il lettore poco attento potrebbe credere che alla fine ciò che conta sia solo il risultato a scadenza, in realtà non c’è nulla di più sbagliato: è importante il valore dell’Indice a scadenza, ma altrettanto importante è il “come ci va” a quel valore!
Tanto per rendere l’idea, mi limito a descrivere due possibili scenari.
1) può accadere che il mercato scenda a rotta di collo, e in conseguenza di ciò la Call 28000 comprata da Rossi pagando 520 punti a Verdi precipiti a 140. In una simile eventualità, può accadere che Rossi perda le speranze e si spossessi della sua Call rivendendola sul mercato in perdita, e che al contrario Verdi, che si frega le mani pensando di farla franca, non si contenti di chiudere la sua posizione lucrando della plusvalenza al momento maturata di 520-140 = 380 punti, e voglia aspettare la scadenza per far morire la call a zero. Ma inaspettatamente, nei giorni seguenti, il mercato compie un’ inversione a “V” da manuale, e a scadenza l’indice vale 31200 punti, quindi il regolamento della Call 28000 avviene con l’incasso da parte del compratore della somma di € (31200-28000) *2.5 = € 8.000,00, consegnatagli dal Venditore tramite la Cassa di Compensazione e Garanzia e la SIM . Pertanto, seppure in misura completamente diversa, sia Rossi che Verdi sono rimasti beffati : il primo ha stoppato in perdita una posizione che, se portata in scadenza, avrebbe assicurato un lauto guadagno, non tale da comprare un’auto nuova, ma una utilitaria usata sì; decisamente peggio è andata a Verdi, che per aver voluto incassare pochi spiccioli residui (avrebbe potuto chiudere la sua posizione sborsando 140 punti dei 520 incassati), ci ha rimesso la somma di € 6.700,00 pari agli 8.000,00 che deve pagare alla sua controparte meno il premio incassato di € 1.300,00. Con l’ occasione chiarisco, sia pure in modo sintetico, cosa significhi “chiudere la posizione”, certo del fatto che Francesco approfondirà senz’ altro meglio il concetto nel prosieguo del Corso. Quando ho detto che Rossi ha rivenduto la sua Call in perdita, ciò non significa che sia stato Verdi ad acquistarla e che quindi il contratto abbia cessato di esistere : anzi, ho aggiunto che Verdi ha lasciato correre la sua posizione. Nel momento in cui Rossi ha rivenduto al mercato la sua Call, è stato un altro operatore, chiamiamolo Pinco, che l’ ha acquistata e quindi ne è venuto in possesso. Adesso è Pinco la controparte di Verdi . Se quest’ ultimo avesse deciso di chiudere la sua posizione, altro non avrebbe dovuto fare che acquistare una Call esattamente identica a quella che aveva venduto a Rossi da un altro operatore, chiamato Pallino. In tal caso, sia Verdi che Rossi sarebbero spariti dalla scena e le opportunità e i rischi di quel contratto sarebbero stati trasferiti a Pinco e Pallino. Lo so, la questione è un po’ ingarbugliata, ma è proprio così che funziona sui circuiti telematici dell’ IDEM in ogni giorno di Borsa .
2) può accadere il caso diametralmente opposto: il mercato parte a razzo, e la Call 28000 passa da 520 a 1000 punti. In tal caso, Rossi fantastica sull’acquisto della nuova auto pensando a nuovi, esplosivi rialzi, e si tiene ben stretta la sua Call ; dall’ altra parte Verdi inizia ad aver paura, e saggiamente decide di chiudere la sua posizione sborsando 1000 punti. Ma nei giorni, o nelle settimane successive, il mercato ripiega e per la scadenza non raggiunge i 28000 punti : quindi Rossi avrà visto sfumare il guadagno maturato fin lì, e la sua Call morire a zero, o l’ avrà rivenduta ad un prezzo nettamente inferiore, mentre Verdi avrà sborsato 2.500 € (1000 punti * € 2.5) per chiudere un contratto che a scadenza sarebbe “morto” a zero. Anche in questo caso, entrambi i nostri eroi sono rimasti beffati, sebbene nessuno di loro abbia riportato gravi conseguenze.
Ecco spiegato quindi, per chi era scettico, il perché non sia importante solo ciò che succede a scadenza, ma anche (e spesso soprattutto) cosa succede nel durante. Probabilmente i due esempi che ho riportato potranno far sorridere, ma è proprio quello che accade tutti i giorni sul mercato. Ed in effetti, “dopo” siamo tutti geni : purtroppo nel mercato con i “se” e con i “ma” si va poco lontano, ed ogni volta che ci capita di gestire un profitto o una perdita bisogna decidere sul momento, in quanto nessuno sa cosa accadrà “dopo”.
I casi che possono accadere sono tanti, ma quasi tutti sostanzialmente riconducibili ai due esempi svolti. Vi assicuro che sono ben pochi gli operatori che riescono a focalizzare la loro attenzione solo sul payoff a scadenza visualizzato dal Panel, in genere sono tutti estremamente attenti nel monitorare la loro posizione in modo costante, con buona pace di qualche pseudo – guru che sostiene come per operare con le Opzioni basti seguire il mercato sporadicamente. Soprattutto, come abbiamo visto, per chi opera da Venditore (il Dr. Verdi), che si accolla rischi nettamente superiori.
Ma allora, qualcuno si chiederà, se le cose stanno così, è realmente possibile guadagnare con le Opzioni? Domanda sicuramente stimolante, alla quale io rispondo così :
1) E’ possibile, ma è molto difficile
2) E’ indispensabile mantenere il totale controllo del profilo di rischio/rendimento del proprio portafoglio sia a scadenza che nel durante. Ciò significa che occorre costruire posizioni che limitino i rischi alla scadenza dei contratti, ma che diano luogo nel durante ad un drawdown contenuto ; con tale termine, invero abusato, specie nel linguaggio dei trading system, si deve intendere semplicemente “perdita maturata fin lì” . A volte, commentando con dei colleghi il mercato e le nostre posizioni, mi capita di sentir discorsi del tipo “beh, sai, al momento il mio portafoglio è in perdita, ma proiettato a scadenza restituirebbe un buon guadagno” . Come se la perdita maturata fin lì non contasse nulla : nulla di più sbagliato, poichè invece conta, e anche molto ! Quanti ne ho fatti, anch’ io, di quei discorsi…e fidatevi, ci fosse stata una sola volta in cui la situazione a scadenza è migliorata !
Ebbene, costruire posizioni che mantengano il controllo del rischio costante in ogni momento, e non solo a scadenza, e gestirle nel migliore dei modi, è un compito tutt’ altro che facile, ma vi accorgerete che, lezione dopo lezione, con l’ impegno nello studio e l’ esercizio sul campo (non è male per un congruo lasso di tempo simulare con il paper trading, ma “dal vivo” è tutto completamente diverso !), di quanto la vostra preparazione e consapevolezza riguardo ad opportunità e rischi offerti dalle Opzioni aumenterà: continuate a seguirci numerosi, e sarete piacevolmente sorpresi voi stessi di come riuscirete a dominare questi fantastici strumenti senza lasciarci le penne!
Giangiacomo Rossi