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Trading con le Opzioni – SEC11 – I Social Network

Può capitare, uno cambia idea oppure si accorge di avere comunicato dati che potrebbero in qualche modo ritorcersi contro di lui/lei

 
Partiamo da Wikipedia “ … Il Social Network è una Rete Sociale. Consiste di un qualsiasi gruppo di persone connesse tra loro da diversi legami sociali, che vanno dalla conoscenza casuale, ai rapporti di lavoro, ai vincoli familiari. Le reti sociali sono spesso usate come base di studi interculturali in sociologia e in antropologia.

Si rende possibile anche l’analisi delle reti sociali, ovvero la mappatura e la misurazione delle reti sociali. Le reti sociali sono studiate con un formalismo matematico usando la teoria dei grafi. Più precisamente, il corpus teorico ed i modelli usati per lo studio delle reti sociali sono compresi nella cosiddetta social network analysis.
Joi Ito suggerisce che il concetto di rete sociale sia cruciale per quella che egli chiama “democrazia emergente” — il collegamento vitale tra la rete creativa di al più una dozzina di persone, le reti di potere create da religione, lingua, tribù e legami di parentela, e le tradizioni etiche ad esse associate. Queste sono da lui viste come l’unico percorso verso una cosiddetta seconda superpotenza … Sovente nel linguaggio corrente, e in particolare nell’uso del termine social network si sorvola sul fatto che una rete sociale è storicamente e diffusamente una rete fisica. Rete sociale è una comunità di lavoratori, che si incontra nei relativi circoli dopolavoristici e che costituisce una delle associazioni di promozione sociale. Una comunità di sportivi, attivi o sostenitori di eventi, che si incontra per praticare o seguire la propria squadra. Una comunità unita da problematiche strettamente lavorative e di tutela sindacale del diritto nel lavoro. Comunità sono e sono state le confraternite e in generale quelle basate sulla pratica comune di una religione, ed il ritrovo in chiese, templi, moschee, sinagoghe, ed altri luoghi di culto. Una rete sociale si può basare su di un comune approccio educativo come nello scautismo, o nel pionierismo, di visione sociale, come nelle reti segrete della carboneria e della massoneria … Il numero di Dunbar, conosciuto anche come la regola dei 150, afferma che le dimensioni di una vera rete sociale sono limitate a circa 150 membri. Questo numero è stato calcolato da studi di sociologia e soprattutto di antropologia, sulla dimensione massima di un villaggio (in termini più attuali meglio definibile come un eco-villaggio). Viene teorizzato nella psicologia evoluzionista che il numero potrebbe essere una sorta di limite superiore all’abilità media degli esseri umani di riconoscere dei membri e tenere traccia degli avvenimenti emotivi di tutti i membri di un gruppo. In alternativa potrebbe essere dovuto a una questione economica, e al bisogno di individuare gli “scrocconi”, in quanto gruppi più grandi tendono a facilitare il prosperare di ingannatori e bugiardi … La versione di Internet delle reti sociali (Social media) è una delle forme più evolute di comunicazione in rete, ed è anche un tentativo di violare la “regola dei 150. La rete delle relazioni sociali che ciascuno di noi tesse ogni giorno, in maniera più o meno casuale, nei vari ambiti della nostra vita, si può così “materializzare”, organizzare in una “mappa” consultabile, e arricchire di nuovi contatti …”
 
 
Ed ora commentiamo. Tra quanto citato sopra da Wikipedia, mi hanno fatto riflettere particolarmente le parole di Joi Ito (Vice Presidente della divisione International Business and Mobile Devices della Technorati, Presidente di Six Apart Japan, e presidente di Creative Commons e Socialtext. Fondatore e CEO della società di venture capital Neoteny Co., Ltd) che descrivono i “ Social Network (…) come l’unico percorso verso una cosiddetta superpotenza”.
Mi ha rasserenato poi il fatto che queste reti sociali possano essere mappate e misurate con la teoria dei grafi … e poi il numero di Dunbar.
Ma mi ha fatto riflettere seriamente il fatto che la “ … versione di Internet delle reti sociali (Social Media) sia una delle forme più evolute di comunicazione in rete ed anche un tentativo di violare ‘la regola dei 150’ (il numero di Dunbar) …”
 
E arriviamo a Facebook, il famosissimo ‘Libro delle Facce’. Siamo tutti iscritti? Lo siamo stati? Vorremmo iscriverci ed entrare a far parte di questo grande Social Network? Vorremmo farlo ma forse ci sentiamo troppo vecchi per farlo o forse temiamo un’esposizione che ci può danneggiare professionalmente o nella vita privata? Già … Mica idiote le domande che ci
poniamo!
 
 
Io sono stata iscritta. Bazzico la rete quotidianamente e sono curiosa, così mi sono iscritta. Ho avuto l’opportunità di ritrovare amici di vecchia data, di conoscerne di nuovi … ma poi sono ‘uscita’. Sono in rete tutto il giorno, vero, ma per lavoro. Il continuo scampanellio di Facebook che – nella mia casella di posta – mi avvisava che qualcuno ‘mi voleva fare amica’ (ma come alle Scuole Elementari? “Vuoi diventare il mio migliore amico?” … ma non siamo ‘grandi’ ormai? E cosa so io di te per farti amico in quattro e quattrotto mentre sto lavorando?). Poi la sera, magari sul tardi, mi collegavo tanto per far vedere che c’ero e vedevo che qualche amico di vecchia data ritrovato aveva già spiattellato ai miei ‘nuovi amici’ cosa avevo combinato al Liceo, con chi flirtavo, a che cosa ambivo, e che – forse – grazie alla mia ‘ipotetica grinta’ avrei pure potuto partecipare a un colpo di stato … BASTA! Sono uscita. E non senza fatica.
Ora vivo senza Facebook da un anno circa e sto bene. La sera, quando finisco di lavorare ad un’ora decente, corro a casa, indosso una comoda tuta e scarpe da ginnastica, m’infilo sulle orecchie un cuffia con un po’ di buona musica e vado a correre in un parco con il mio cane.
Non sono mai stata meglio …
 
Anche Vittorio però ha qualcosa da dirvi in merito. Dai, che vi divertite!
 
Erika Tassi
 
 
 
 
Può capitare, uno cambia idea oppure si accorge di avere comunicato dati che potrebbero in qualche modo ritorcersi contro di lui/lei. Parlo dei social network e tra tutti, il più invasivo: Facebook.
Non solleverei il problema sul cosa e come fare per tirar giù la claire e andarsene senza sbattere la porta, ma con la sicurezza che non restino in giro nostri dati che, compromettenti o meno, son sempre qualcosa che fanno a pugni con la sempre citata privacy, se non mi fosse capitato un piccolo caso personale. D’altra parte, prima di essere troppo cattivi con il gestore del Sito, non dimentichiamo che ognuno ha il sacrosanto diritto di curare i propri interessi e quindi di far di tutto per convincere gli utenti a non abbandonarlo. Parimenti però rivendico il mio diritto di utente di scegliere liberamente se restare o andarmene e quando mi rendono la vita troppo difficile nell’esercitare questo mio diritto, mi in…quieto di brutto. Tutto sommato non avrei ritenuto l’argomento di particolare interesse, se non fosse che mia figlia Selvaggia, con laurea in economia e specializzazione in new media, non mi avesse chiesto aiuto per trovare la strada giusta per andarsene. Caspita, mi son detto, ma se va in paranoia lei con quel po’ po’ di background, forse la cosa non è così immediata come mi pareva.
In effetti è presto detto, bastano un paio di click e sei fuori con tutto resettato. Si tratta solo di trovarli ‘sti click … magari senza perdere una giornata nel tentativo di scovarli.
Tanto per prendere esempio dal pragmatismo americano che, quando un computer non funziona, mi dicono <controlla per prima cosa che la spina sia inserita>, partirò proprio dall’inizio.
Carichiamo Facebook e apriamo la nostra pagina con tanto di login. Hanno fatto un restyling e coscienziosamente ti dicono come andare alla pagina del tuo Account. Dicono anche una frase che si può interpretare in molti modi: “Da qui potrai anche accedere al Centro assistenza e uscire dal sito.” Uscire dal sito – non vuol mica dire necessariamente cancellarmi. Quando faccio il logout per esempio esco dal sito, ma non mi cancello. Tanto per confermare ciò, se vai nel Menu a tendina di Account, l’ultima opzione è proprio <Esci>. Ma in realtà è la traduzione di Logout. Per uscire sul serio bisogna fare un giretto.
 
Dal menu a tendina Account bisogna selezionare la voce Impostazioni Account e ti trovi nella pagina Impostazioni, quella dove ci sono le info di base: Nome/ Nome Utente/ email ecc. Con un po’ di costanza arrivi in fondo e proprio in ultimo c’è la voce Disattiva Account. La clikki e ti trovi in pieno ricatto psicologico. Ecco la frase che campeggia in alto: <Sei sicuro di voler disattivare il tuo account? I tuoi XY amici non potranno più tenersi in contatto con te> e giù tutte le foto degli amici che ti guardano, chiaramente con aria addolorata e di muta rampogna.
 
Se riesci a resistere anche a queste meschinerie, continua la compilazione e ’sta volta sei fuori sul serio.
Intendiamoci, poi se cambi idea puoi sempre rifare l’iscrizione e questo può servire quando si vuole fare tabula rasa e ricominciare tutto dall’inizio.
 
 
Vittorio E. Malvezzi