… le barzellette dei Bei Tempi! Le ricordate? …
Ma poi erano davvero tempi migliori?
Io le sentivo raccontare quando ero bambina, negli anni ’70, che in seguito ho scoperto essere stati anni di grandi tensioni: contestazioni giovanili, anni di piombo, la guerra nel Vietnam.
Forse, per gli anni che passano, vale lo stesso motto evangelico dei giorni che passano “Ogni giorno ha la sua pena” … e così ogni anno ha la sua pena.
In questo 2010 ne abbiamo già viste tante, tra le quali esplodere una falla di petrolio nel Golfo del Messico, l’Euro colare a picco insieme a quei paesi europei che hanno cercato di fargli onore pur non essendone proprio all’altezza; tra le conseguenze abbiamo visto crollare anche ciò che a noi trader sta più a cuore, le Borse, ma anche ciò che sta a cuore a tutti, trader e non: una nuova manovra finanziaria per contenere il deficit del nostro paese.
Ma le manovre finanziarie servono davvero? Chi contribuisce realmente a contenere il deficit dei paesi? Tutti o solo alcuni? Ho letto che la Finanziaria 2010 ha spostato l’età pensionabile a 44 anni di contributi: dal 2015 andremo in pensione a 66 anni. Sorge spontanea la domanda “Ma perché mio zio è andato in pensione a 45 anni e io debbo andarci 20 anni dopo?” Già …
Dovremmo anche domandarci come mai la nostra classe politica, indipendentemente dallo stemma di bandiera, si preoccupa di allungarci gli anni lavorativi e di abbreviarci la vita esaurendoci sempre più con richieste esose ed inumane, continua a tagliare i finanziamenti alla Sanità, all’Istruzione, alla Cultura, all’Ambiente e, in contraltare, mantiene intatti i propri stipendi, i propri privilegi …
Non mi spetta, né è mia volontà salire in cattedra dettando norme di etica e moralità. Però io vivo in mezzo ai comuni mortali come me e, ogni giorno, affronto chi come me arriva alla fine del mese contando i centesimi, chi è laureato e si accontenta di un contratto a tempo determinato con una retribuzione di 600 euro al mese, chi impazzisce perché costretto a svolgere più lavori perché i soldi non bastano mai.
Ci hanno spinti nella Comunità europea svuotandoci il portafoglio dalle nostre Lire e mettendoci in tasca una manciata di Euro. Per carità! Meglio dei cani abbandonati sull’autostrada: ai poveretti non lasciano nemmeno una scodella d’acqua!
Ma che senso ha tutto ciò? Continuano a darci regole e non ci danno gli strumenti per osservarle …
Sapete quando va in pensione un Tedesco? A 45 anni e percepisce il 46 per cento di quando lavorava. E un Greco? A 35 anni e percepisce l’80 per cento dello stipendio di quando lavorava.
Sapete quante volte all’anno riceve la pensione un Tedesco? 12. E un Greco? 14.
La pensione più alta in Grecia vale 3000 Euro, in Germania 2000.
Non è una delle tante barzellette sul Tedesco, il Greco e l’Italiano. Anche perché, in questo breve racconto manca l’Italiano.
Già … Come si è comportata l’Italia in merito? Ha fatto tanti pasticci e, se le è stato puntato contro un dito minaccioso, è perché il problema sussiste anche nella nostra ‘aia’. Ovviamente, però, paghiamo sempre noi. Come si dice dalle mie parti “Pagano sempre i poveri pellegrini” …
Boh! Non so che dire. E, onestamente, non ho nemmeno voglia di pensare per dire. Mi limito a dirvi che mi occupo di Finanza Derivata e, in questo campo, ci vogliono regole e disciplina. Nei giorni seguiti al crollo delle Borse ho visto i Book impazzire quindi, limitandomi a bazzicare la mia aia, mi permetto di darvi alcuni piccoli consigli per non soccombere ai Book impazziti nei momenti di follia internazionale.
Impariamo a distinguere il vero recupero della Borsa dalle semplici ricoperture del giorno dopo: meglio prevenire che curare quindi, se si è già ben protetti ma non ancora in guadagno, valutiamo bene quanto tempo manca alla scadenza, leghiamoci le mani e attendiamo il momento giusto per muoverci. Ciò vale soprattutto se abbiamo l’abitudine di mettere stop-loss sulle Opzioni. Di seguito potete leggere un esempio di quanto può accadere http://www.francescocaranti.net/piattaforme_tol_sicurezza/stop_loss_opzioni
Occhio ai livelli occultati dei Book: dinamica poco chiara, ma reale. Inseriamo un prezzo in vendita e, nella speranza che ci eseguano, continuiamo ad abbassarlo cercando di essere sempre in pool position al primo livello del Book. Misteriosamente vediamo eseguire sotto i nostri occhi una grande quantità di contratti ad un prezzo superiore al nostro anche di una decina di punti … e quel prezzo non l’abbiamo mai visto sul Book … forse era al quindicesimo livello … Non mi sto riferendo al Mercato dei Blocchi, in cui si vedono scambiare elevati quantitativi di contratti: questi scambi sono regolamentati dalla Consob che richiede preventiva comunicazione delle transazioni, sono riservati al solo Mercato dei Blocchi e contraddistinti dai relativi acronimi a fianco del prezzo di esecuzione
- Non ci spaventiamo se, nei momenti di panic selling, i Market Maker spariscono dai Book: in questi momenti ‘il popolo della Borsa’ è spaventato e pari ad una mandria di bufali impazziti. I Market Maker rispondono anch’essi a regole dettate da Consob e agli input dettati dai propri Sistemi
Non abbocchiamo all’amo degli speculatori che entrano nei Book proprio quando i Market Maker escono, inserendo prezzi pazzi con la speranza di far abboccare chi è disperato. Si riconoscono dalle quantità, sempre inferiori a quelle immesse dai Market Maker
Nei momenti di turbolenza dei Mercati le Opzioni OTM sono molto più gettonate delle ITM: tutti le vogliono perché proteggono ‘low cost’. Se abbiamo bisogno di fare cassa possiamo approfittarne ma, se dobbiamo tutelare il nostro Portafoglio, puntiamo sulle Opzioni ITM: se comprate in controtendenza in una strategia studiata con oculatezza, possono darci grandi soddisfazioni
- Ponderiamo con attenzione lo short selling: se il Mercato ‘tribola’, CC&G non perdona!
Queste non sono regole ma solo alcuni consigli basati su un pochino di esperienza sui Book. Regole, forse, non ce ne sono più. O forse ci sono ma anche queste sono pilotate ad ‘usum delphinum’. Chissà …
Certo, in momenti di delusione e amarezza, si può riflettere sul fatto che si è studiato per anni, lavorato, ci si è impegnati su più fronti per poi arrancare sempre. Forse bisognerebbe entrare in campo in ogni situazione in fase leptocurtica, come ipotizzato da Caranti in suo recente contributo http://www.francescocaranti.net/oltre_la_borsa/kurtosi, quando il tempo prende posizione più di ogni altro elemento. Quando manca un mese alla scadenza …
Già … dimenticavo che non in tutte le situazioni della vita si può entrare in campo in fase leptocurtica. Non tutte le scadenze sono ben chiare …
Erika Tassi
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