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Borsa – She trader n.2 – L’Altra Metà del Cielo

1 … Non cederò alla tentazione di ribattere <poche ma buone> … ma è falsa anche la premessa che siano poche e che si tratti di un discorso limitato …

2 … Nella vita, quando una porta si chiude, se ne apre un’altra. Se non fossi stata imbrogliata … non avrei imparato a conoscere bene il denaro …

1. Abbiamo detto: nessuna tesi preconcetta da difendere, ma dobbiamo sgombrare il campo da qualche pregiudizio. Una delle frasi che trovo o mi sento ripetere più spesso è che le signore costituiscano una netta minoranza, tanto bassa da venire considerate quasi una eccezione. Non cederò alla tentazione di ribattere <poche ma buone> perché a questa conclusione di rivalutazione qualitativa arriveremo automaticamente nel corso della nostra scorribanda. Ma è falsa anche la premessa che siano poche e che si tratti di un discorso limitato.

Nel corso delle mie ricerche, cara Erika, ho lanciato questa stringa su Google, e guarda un po’ che cosa è saltato fuori. L’esperimento è ripetibile da chiunque voglia controllare.

SHE TRADER – Risultati 2130 su circa 11.900.000 per she trader.

Alla faccia di chi dice che il trading è solo per i maschietti!

Quasi 12 milioni di riferimenti e sep­pur si tratti di una delle lingue più importanti in Rete, cioè l’inglese, è pur sempre 1 sola lingua. Andrebbero aggiunte le pagine con testi in Spagnolo, Francese, Italiano tutta roba che avendo un po’ di pazienza tireremo fuori mano a mano che la ricerca si dipanerà. Poi tutte le altre lingue che purtroppo non riesco a leggere. Comunque notizie dal mondo islamico ne arriveranno.

Ma non è tutto. Ho contattato anche una delle maggiori associazioni professionali di Traders del mondo, la Statunitense American Academy of Financial Management™ AAFM™.

Mi ha risposto nel giro di 12 ore, personalmente Brett King bking@aafm.org  ed ecco il testo:

Vittorio, We have two classifications of members, namely those in the financial services sector (banks, insurance companies, brokerage houses, etc) and finance professionals working in ordinary companies. The percentages are different for both.

In the financial services space, about 25% of our members are females, but we are seeing an increase in that over the last 3 years or so and expect it to reach 30-35% in the next 5 years.
For finance professionals working for corporations, the mix is higher with 35-40% of our intake being females, depending on the geographical location where we are based.

I hope that assists. Feel free to call me also if you would like more detailed information, including what type of job roles our female members frequent.

Regards,
Brett King – CEO International

Hanno due settori principali. Chi si occupa di Enti Finanziari come Banche Assicurazioni e Brokers e Traders che lavorano in Società di altro tipo. Nelle prime un quarto sono donne ma la tendenza è a salire e nel giro di qualche anno dovrebbero diventare un terzo degli Associati; nelle altre società addirittura siamo poco lontani dalla metà! E stiamo parlando di una Associazione con membri in 140 Paesi, con accordi di formazione con 560 scuole di specializzazione. Più di 20 000 associati tutti con un livello di cultura altamente specializzato, a livello universitario o di dottorato. E il Segretario Generale trova il tempo di rispondere, nel giro di poche ore ad un pellegrino sconosciuto che gli fa domande di fronte alle quali qui ci saremmo trincerati dietro la Privacy. Questa è anche una lezione di democrazia e di Netiquette.

2. Ah! Però! Sei già volato negli States, Vittorio?

Nessun problema. Ti raggiungo in un baleno! Anche perché, non molto tempo fa, ho letto di una signora americana che della frase She Trader ha fatto il suo motto ed è riuscita a diventare in poco tempo modello esemplare e beniamina delle donne americane interessate alla finanza.

Sto parlando di Suze Orman, cinquantasettenne nata a Chicago da una famiglia di ebrei immigrati dalla Russia. Storia esemplare la sua. Da ragazzina inizia a lavorare nella bottega del padre e, con molta determinazione, riesce a mettere da parte un po’ di denaro necessario ad aprire un ristorante. Ma … già … c’è sempre un ‘ma’!

Il proponimento di incrementare il gruzzoletto indispensabile per questo investimento, l’ha fatta cadere, negli anni 80, nelle mani di un broker disonesto il quale, piuttosto che aiutarla a raddoppiare … l’ha dilapidata.

La signora Suze non si è arresa. Anzi! Si è arrabbiata a tal punto che ha deciso di studiare finanza. E l’ha studiata talmente bene che un giorno la sua competenza è stata messa al servizio di Merril Lynch e, in seguito, di Prudential; dopo aver fatto la broker per queste società, si è messa in proprio e, dal 1997, si occupa esclusivamente di educazione finanziaria.

La si può leggere quotidianamente sul suo sito http://www.suzeorman.com e su http://finance.yahoo.com  

in cui ogni settimana fornisce indicazioni in materia economica.

Il suo ultimo bestseller Women & Money è stato scaricato online da un milione di utenti in meno di due giorni e acquistato in versione cartacea da un pari numero di persone.

 

E’ una lezione di economia dedicata alle donne perché chi scrive è una donna che è riuscita a crearsi faticosamente uno spazio in un mondo considerato quasi sempre privilegio maschile (mai notato che, ancora oggi, noti periodici e siti che trattano argomenti finanziari, tendono a trasmettere immagini di uomini in doppiopetto con tanto di valigetta ventiquattrore in mano?). Il suo libro tuttavia si lascia leggere volentieri anche dagli uomini: le sue ipotesi, i suoi studi, i suoi consigli relativi al settore degli investimenti finanziari sono esposti in uno stile forse un po’ troppo esortativo, tipico di una scuola di provenienza americana piuttosto che europea. Ma i concetti fondamentali sono esposti in  modo semplice e accattivante. Unico neo è che è scritto in lingua inglese. Poco male, perché, visto il successo ottenuto negli Stati Uniti, pare che la versione in lingua italiana non si lascerà attendere molto.

Nell’attesa, caro Vittorio, ti lascio con la risposta data dalla signora Orman ad un giornalista che le ha chiesto come guardasse al suo passato: “ … nella vita, quando una porta si chiude, se ne apre un’altra. Se non fossi stata imbrogliata, forse oggi avrei il mio ristorante, ma quella fregatura mi ha insegnato a conoscere e a maneggiare bene il denaro … “

Passo, chiudo e attendo con entusiasmo la nostra prossima meta.

E, visto che mi pare di aver capito che faremo tappa anche nei paesi islamici, con pieno rispetto delle tradizioni di ogni luogo che visiteremo, ho messo in valigia anche un Burqa!

Vittorio Malvezzi

Erika Tassi