Ingegneria Finanziaria Derivati, Opzioni e Future

Borsa – She Trader n.9 – L’Altra Metà del Cielo

come diceva mia nonna – ‘è seccante sapere che un giorno si lascerà questo mondo perché se ne impara una ogni giorno’ –

Oggi questa signora dalle chiare origini italiane, è passata alla storia … E’ una ‘living legend’ come dicono dall’altra parte dell’Oceano

 

1. Mi trovo spesso a gironzolare anch’io fra le pagine del nostro Sito … Scrivo i contributi che riguardano i miei settori di competenza, ma mi piace soprattutto leggere, capire e imparare da quello che scrivono i miei colleghi ed amici perché – come diceva mia nonna – ‘è seccante sapere che un giorno si lascerà questo mondo … perché se ne impara una ogni giorno’.

E così, trotterellando curiosa da una rubrica all’altra, sapete chi ho incontrato? Il caro amico Vittorio Malvezzi, seduto alla scrivania della sua intelligente, ironica e divertente rubrica Ridendo Dicere Verum, intento a scrivere di una She Trader talmente in gamba, con tanto di barba e baffi che … Dai, Vitt! Racconta ai nostri amici tutto quello che hai scoperto su di lei. Avanti tutta!

2. Te l’avevo detto che sarei tornato con le Signore del Trading, e ormai avrai capito che non minaccio mai invano. L’occasione è talmente ghiotta da non poterla lasciar perdere! L’ho cercata per valli e mari, come diceva una vecchia canzone goliardica dei miei tempi che proseguiva poi con gioiosa indecenza come si conviene alle canzoni della Goliardia. Quella di una volta, quando farla fuori a bolli, cioè a numero di anni di anzianità di corso, non era bullismo ma solo sane ruzzate adolescenziali che finivano in allegria, tutti insieme preferibilmente al bar. Dunque a furia di cercarla e chiedere a destra e sinistra, finalmente l’ho ritrovata: forse l’unico trader che abbia previsto in modo corretto la crisi del 18 ottobre 1987, quando il NY Stock Exchange perse la miseria di 508 punti. Robetta da bambini alla luce della volatilità dei nostri attuali mercati, ma allora la cosa fece tremare parecchi operatori e, tutto sommato, non era proprio una discesa da nulla tenuto conto dei livelli cui si trovava allora il Dow. Come forse qualcuno avrà già capito, sto parlando di Elaine Garzarelli. Facile vero? … adesso che ho tirato fuori il coniglio dal cappello, fare la faccia di uno che lo sapeva già!

Oggi questa signora dalle chiare origini italiane, è passata alla storia. E’ una ‘living legend’, come dicono dall’altra parte dell’Oceano, ma a quei tempi non la conoscevano neppure come una Cassandra. E dire che a quel tempo è andata avanti per qualche settimana, mentre tutti le davano la baia, a raccontare il come e perché sarebbe successo quello che poi accadde. La presentano perfino in TV come un caso anomalo, tipo donna che morde il cane, e lei dura a tener testa al Morning News di Abc. Veramente proprio tanti dettagli pare non li abbia dati. Era allora un’analista della Lehman Brothers, agenzia che allora veniva presa molto sul serio e che aveva una linea strategica molto meno bearish. Morale: si prende una scoppola mica da ridere e, siccome una cosa tira l’altra, ben presto la nostra Signora molla gli ormeggi e si mette in proprio.

Ne hanno parlato tutti e qui mi fa una rabbia … ma una rabbia … tenuto conto del mio annaspare per qualche mese alla sua ricerca. Certo che quando hai nome e cognome, quello sbruffone di Google mi sbatte in faccia ben 8.670 links in soli 0,18 secondi. Però quando gli avevo chiesto di trovarmela dando dei riferimenti che secondo me erano perfetti … lui nisba! Quei tipi lì dalle mie parti si chiamano ‘bauscia’, con la U francese o con umlaut germanica, mi raccomando.

Adesso se vuoi toglierti la voglia di approfondire, ci sono almeno 3 giornali che ne parlano abbondantemente. Il Corrierun, Repubblica e il NY Times. Per di più c’è anche un preciso riferimento sull’Enciclopedia on line per eccellenza: http://en.wikipedia.org/wiki/Elaine_Garzarelli. Il Corriere della Sera la tiene d’occhio e, appena gliene offrono il destro, è spietato nei confronti di una giovane e avvenente signora. La becca in castagna per una magagna che da noi verrebbe chiamata ‘una ragazzata’ ma che, giustamente, nell’America coerente alle leggi, ha un peso non indifferente.

Corriere della Sera – Pagina 21(7 dicembre 1996) – “ TITOLO: Garzarelli bloccata: guidava ubriaca. Pronostico’ il crac ‘ 87 a Wall Street “ … L’ inseguimento si e’ concluso in un cespuglio. L’automobile e’ rocambolata fuori strada, e quattro sceriffi di Long Island l’hanno raggiunta, illuminandola con le torce. Dentro, una sorpresa. Non il solito balordo, ma un astro di Wall Street. “Sono Elaine Garzarelli”. Si’, proprio lei, guru riconosciuto della Borsa americana, Nobel del Dow Jones per aver previsto il crac dell’ ottobre ’87. Un pronostico azzeccato che la rese famosa nel mondo. Ma la giustizia e’ uguale per tutti, guru compresi. E la signora Garzarelli e’ finita in prigione. “Era ubriaca”, dicono gli sceriffi. “Non e’ vero”, replica Elaine … Il ‘fattaccio’ e’ avvenuto il 19 agosto. Alle 5 di mattina le strade di East Hampton Village, New York, di ville piu’ o meno discrete, accolgono i reduci della mondanita’ innaffiata di superalcolici …” Sembra che fosse venerdi … quando si parla di Venerdi’ Neri!

Più galante è Repubblica15 ottobre 1989   pagina 2

“ … E’ sicuramente la ”guru” più fascinosa di Wall Street: la sua faccia graziosa si perde in un mare di capelli, ha l’aspetto curato, elegante e decisamente sexy di una italo-americana di 37 anni. Vive in un appartamento del Greenwich village, l’indirizzo d’obbligo per artisti, poeti, intellettuali. Ma Elaine ha poco spazio nella sua vita ultrafrenetica per l’estro o la fantasia. Lavora 16 ore al giorno, tra cifre, grafici, rapporti … “ Poi cerca disperatamente di recuperare buttandosi sulla professionalità, ma secondo me, più che un giornalista di Repubblica, sembra di leggere una pagina di Donna Letizia. Certo, guadagna più di George Bush, Francesco Cossiga e Francois Mitterand messi insieme, ma è una vita d’inferno, specie dopo la notorietà acquisita nel 1987. “Venerdì scorso – ci racconta scherzando la Garzarelli – quando Wall Street è stata investita dall’uragano, ero in una trasmissione televisiva. Ho appreso la notizia dal taxista e da allora non ho avuto più pace: mi hanno telefonato da ogni parte del mondo, giorno e notte, giornalisti, finanzieri, amici. Tutti a chiedermi: che cosa succederà?”. E la stessa domanda le ha rivolto anche Repubblica che l’ha raggiunta ieri a New York per una intervista: “Signora Garzarelli, ci vuole dare la sua spiegazione? A raccontarla, la storia ha dell’incredibile. Fino a due giorni fa sembrava che a Wall Street tutto andasse per il meglio: gli investitori erano soddisfatti, le grandi banche d’affari a cominciare dalla sua Shearson Lehman facevano professioni di fiducia, l’economia continuava a tirare, il Mercato macinava record. Poi inaspettatamente c’è stato il disastro. Perché?” … “Per me è il solito massacro di ottobre …”

Andiamo un po’ meglio con Repubblica del 04 marzo 1988   pagina 20   sezione AFFARI & FINANZA: “New York IL 13 OTTOBRE scorso, sei giorni prima del “Lunedì Nero” che sconvolse Wall Street, Elaine Garzarelli predisse in un’intervista al quotidiano Usa Today che un crollo di oltre 500 punti era imminente alla Borsa di New York. Il suo consiglio agli investitori: vendere, finché c’era tempo. Quello stesso 13 ottobre, Robert Prechter profetizzava una parziale correzione al ribasso dell’ indice Dow Jones, precisando che dopo avere perso un centinaio di punti sarebbe risalito fino a raggiungere una quota strabiliante, 3686, entro la fine del 1988. Il suo consiglio agli investitori: comprare, a meno che il Dow non scendesse improvvisamente sotto i 2170 punti. Venerdì 16, l’indice più seguito di Wall Street chiuse a 2246 punti. I seguaci di Prechter avevano continuato a comprare, quelli di Elaine Garzarelli avevano già venduto tutto il vendibile. Lunedì 19, il Dow subì il calo più vertiginoso della sua storia, perdendo 508 punti in sei ore e mezzo di contrattazioni, e ritrovandosi così a quota 1736. Da allora un nuovo eroe, anzi eroina, occupa il trono di oracolo numero uno nella comunità di Wall Street, mentre un ennesimo guru ha perso la faccia.”

Scivoliamo un po’ nel gossip, nel prosieguo dell’articolo. Roba da Dallas o Dinasty, bella e perversa. Ne parlano quando ancora era dipendente e non si era messa in proprio. Dalla descrizione si deve pensare che fare il gran salto debba esserle costato qualche dubbio. Almeno io ci avrei pensato su un po’ visto come la trattavano, però pare che proprio la crisi l’abbia aiutata a scegliere. Non ce la facevano più a pagarla. “ … Adesso, a 36 anni, è la regina incontrastata di Wall Street. La Shearson le passa un milione e mezzo di dollari l’anno come vicepresidente esecutivo del Dipartimento Ricerche ed Analisi, non ha l’obbligo di andare in ufficio, ma lavora dal suo studio privato, in un appartamento splendido, di gran lusso, ma arredato alla bohemienne, nel cuore del Greenwich Village, a Manhattan. Successo non significa necessariamente felicità: “Sono una nevrotica”, ammette Elaine. Lavora come una sepolta viva, 16 ore al giorno, per scrivere un bollettino finanziario di 50 pagine che la Shearson invia una volta al mese a 2800 privilegiati clienti sparsi per il mondo. Il giorno dopo il “crack” di ottobre, Elaine telefonò ad un’amica infermiera credendo di avere un attacco cardiaco: ora continua a soffrire di palpitazioni e ad ingurgitare pillole di ogni tipo. Ha quattro pellicce di visone, ma non ha mai l’occasione di metterle, cosicchè ogni tanto le indossa in casa, tutta sola. E’ giovane, bella, sexy, ma ha già alle spalle due matrimoni finiti in un divorzio. Il suo ultimo “boy-friend” se ne è andato sbattendo la porta, dopo avere ridotto a pezzettini il Wall Street Journal che lei si ostinava a leggere anche dopo cena. Qualche collega invidioso dice che Elaine è una ragazza un po’ stramba, e racconta che da giovane si faceva regalare dal macellaio gli organi degli animali, e si divertiva a sezionarli, incuriosita. Lei ignora le malelingue, e si rilassa ascoltando dischi di Bob Dylan e Billy Joel, facendo aerobica in una palestra vicina a casa, e dandosi uno smalto rosso fiamma sulle lunghe unghie affilate …”

Forse non ti sarà sfuggito come il tenore degli articoli cada preferibilmente sul colore dello smalto più che sugli oscillatori che Elaine usa. Per non smentirsi anche l’articolista femmina del NYTimes, mantiene questa linea. By Ruth La Ferla, an editor of the New York Times Magazine: Published on September 25, 1988. “ … For such women, an expensive, individualized wardrobe can be a substantive measure of power. More than that, it is a form of canny packaging designed to suggest an attitude simultaneously forbidding and alluring, authoritative and approachable, and certainly provocative …”

Oggi la nostra Elaine ci sorride pimpante dal suo sito: http://www.garzarelli.com/

Nelle note biografiche e relative alle strategie, finalmente abbiamo qualche informazione oltre allo smalto delle unghie e alle sue preferenze circa i drinks.

“ … Elaine currently uses this mathematical approach for stock market timing and industry selection in producing her Sector Analysis monthly report. She issues this report to institutions, primarily portfolio managers and security analysts. Her clients include domestic and international mutual and pension funds, and hedge funds …”.

Comunque io per le rosse belle, intelligenti e professionalmente affermate ho un debole particolare. Al punto che ne ho sposata una e son riuscito a convincerla a sopportarmi per alcune decine di anni.

Erika Tassi

Vittorio Malvezzi