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Calcolo delle probabilità – L’elisir di lunga vita dentro un algoritmo

 

 

 

 

… non sempre le favole sono solo favole…

Non vi siete lasciati incantare almeno una volta dal pensiero di entrare in possesso della Pietra Filosofale? O di immergervi dieci minuti soltanto in qualche Fonte dell’Eterna Giovinezza? Letteratura e cinematografia sono da sempre testimoni di questo umano desiderio.
Basta pensare alla saga di Harry Potter, il cui primo libro narra appunto le vicissitudini del mago-bambino impegnato a combattere i maligni che cercano di impadronirsi della magica Pietra Filosofale capace di donare immortalità, omniscenza e di trasformare in oro – nobile metallo – tutti gli altri metalli.

O anche al libro ‘Il Romanzo di Alessandro’ redatto da autori diversi in più versioni, ma la cui versione più antica pare risalga al greco Callistene che, in qualità di storico e segretario del grande re macedone, ne descrisse le memorabili imprese tra le quali quella che diede vita ad un luogo leggendario, la ‘Fonte della Giovinezza’, per raggiungere il quale Alessandro Magno pare si sia avventurato in compagnia di un solo soldato attraverso una misteriosa ‘Terra dell’Oscurità’.
Passando dalla carta stampata al grande schermo, come si può non ricordare il film Cocoon, l’Energia dell’Universo in cui un simpatico gruppo di anziani scopre nell’acqua della piscina della Casa di Riposo che lo ospita, il segreto dell’eterna giovinezza …
Va detto però che nonostante si tratti di favole romanzate, miti o leggende … qualcosa di vero c’è. Non sempre le favole sono solo favole.
Esistono infatti in Natura alcuni elementi che, combinati ad altri in maniera casuale o causale, producono effetti per così dire ‘miracolosi’. Senza menzionare il caso disperato di una nonna che, nelle prime fasi di approccio con la lavatrice, ha deciso di produrre un ‘detersivo economico’ in casa facendo esplodere la lavatrice, posso condurvi a una vasta raccolta di ricerche scientifiche che dimostrano come pietre terrestri e lunari possano produrre effetti ‘miracolosi’ sulla qualità della vita sulla Terra. Ma è sufficiente riflettere su come quella meravigliosa palla argentata che compare nei nostri cieli ogni notte possa far sognare gli innamorati e al tempo stesso governare le maree ed il ciclo femminile.
La recente ricerca scientifica sta rivolgendo sempre maggior attenzione alle fortunate e taumaturgiche combinazioni di elementi naturali, tanto fisici quanto metafisici, che possono farci guadagnare una marcia in più nel nostro percorso terrestre. E … anche in questo caso ‘i numeri’ hanno un ruolo protagonista.
Ci addentriamo nello specifico nel campo della ricerca medica, settore verso il quale noi tutti guardiamo con grandi speranze. La novità sapete qual è?
Con l’aiuto della matematica oggi si possono risolvere le patologie cardiache. Già! Il cuore, quella scatolina un po’ informe che inizia a battere a ritmo sempre più regolare dal primo all’ultimo giorno della nostra vita, può essere aiutato a cadenzare il proprio ritmo con regolarità nei momenti in cui questo tende a fare un po’ i capricci … e può essere aiutato dai numeri.
E’ il risultato degli studi effettuati dal Dipartimento di medicina degli ospedali universitari di Cleveland (Stati Uniti) e resi pubblici, dopo attente sperimentazioni della durata di due anni e mezzo, all’ultimo Congresso di Cardiostimolazione ed Elettrofisiologia NASPE (North American Society of Pacing and Electrophysiology). Scopo della ricerca è stato quello di valutare l’efficacia di una formula matematica: l’algoritmo DAO (Dynamic Atrial Overdrive – stimolazione elettrica dinamica atriale al di sopra della frequenza spontanea -).
La funzione di questo algoritmo matematico sarà quella di regolare il funzionamento dei pacemaker installati negli individui che soffrono di fibrillazione atriale, per i quali è indispensabile riuscire a controllare il funzionamento dell’atrio cardiaco al fine di impedire l’insorgere della fibrillazione.
L’algoritmo Dao, al momento applicato ai pacemaker Integrity Afx prodotti dalla St.Jude Medical, multizionale statunitense specializzata nella produzione di dispositivi medicali per la cura delle malattie cardiovascolari, si è dimostrato capace di stimolare l’atrio del cuore ad una frequenza di poco superiore a quella del soggetto affetto da fibrillazione atriale … Quel poco che basta per impedirne le continue oscillazioni.
Ad un’attenta analisi sembra quasi impossibile che si riesca a giungere a certe conclusioni solo dopo lunghi e quanto mai complessi studi.
Pensateci bene … PUM PUM   PUM PUM   PUM PUM … ovvero … UNO DUE UNO DUE UNO DUE … forse è sempre stato un problema che poteva essere risolto con un algoritmo di classe logaritmica.
Ma la vita è fatta a scale … ringraziamo la ricerca medica per averci consentito di salire un altro gradino.  
 
Erika Tassi