Attraverso il foglio Excel della puntata precedente, dovremmo aver imparato a muoverci con un po’ di disinvoltura nel ginepraio che lega lo Spot, il Future, lo Strike, il Tasso e la Volatilità.
Il compito di Delta è proprio quello di concentrare queste 5 variabili in una soltanto, da cui Delta appare come la sintesi di ciò che la letteratura ufficiale chiama ‘sensibilità’ dell’Opzione.
In sostanza, volendo definire quale sia il compito di Delta, si può dire che Delta misura la sensibilità della Opzione.
Non va però dimenticata la definizione ufficiale di Delta: Delta esprime la variazione che subisce il valore dell’Opzione ad ogni variazione infinitesima del prezzo del sottostante. Il Delta della call è positivo mentre il Delta della Put è negativo (Franco Caparrelli – I Derivati – 2001).
Le Call molto ITM hanno un Delta prossimo a 1 mentre quelle molto OTM tendono a 0.
Da ciò discende che nel momento in cui divento compratore di Call il mio Delta sarà compreso tra 0 e 1 mentre, al contrario, se sono solo venditore di Call il Delta diventerà negativo e oscillerà tra 0 e -1 a seconda del livello dello strike venduto.
Per le Put vale ovviamente il contrario.
Riassumendo otteniamo:
- Compratore di Call : Delta tra 0 e 1
- Venditore di Call : Delta tra 0 e -1
- Compratore di Put : Delta tra 0 e -1
- Venditore di Put : Delta tra 0 e 1
Ecco come da questo specchietto si possa determinare immediatamente come sia “orientato” un portafoglio costituito da più Opzioni contemporaneamente:
- Delta complessivo positivo : ho un portafoglio rialzista
- Delta complessivo negativo : ho un portafoglio ribassista
Nel caso di portafogli complessi con più Opzioni, vale la somma algebrica dei singoli Delta e lo vediamo subito con questo esempio:
- Sono lungo di Call X scadenza Y con Delta +0,38
- Sono corto di Call Z scadenza W con Delta -0,58
- Sono lungo di Put T scadenza A con Delta -0,44
- Sono corto di Put J scadenza E con Delta +0,27
Tutto ciò significa che sono complessivamente ribassista poiché la somma dei singoli Delta è negativa, cioè +0,38-0,58-0,44+0,27= -0,37.
E ancora <con particolare riguardo ai Titoli>: la posizione Delta misura il rischio di portafoglio alla variazione dei prezzi.
Infatti, supponendo questa posizione:
- Lungo di 1 call per 1000 azioni X con Delta = 0,55
- Lungo di 2 put per 2000 azioni con Delta = -0,35
- Corto di 2 call per 2000 azioni con Delta = 0,30
Si ottiene che la posizione Delta complessiva è:
1000×0,55 + 2000x(-0,35) + (-2000×0,30) = -750
Ecco allora più chiara la spiegazione di Delta: se l’azione aumenta di 1 euro, il portafoglio perde 750 euro.
Dunque per ottenere una posizione Delta coperta (cioè immune alla variazione del titolo) debbo comprare 2 call Out of The Money ciascuna con Delta=0,35.
Avere un portafoglio con Delta maggiore o minore di zero significa scommettere su una determinata direzione del mercato orientata al rialzo o al ribasso.
Chi è detentore di una posizione a Delta zero è neutro sulla direzione, cioè punta solo sulla volatilità attesa.
Bene! Con questa puntata si conclude la discussione sulla prima Greca principale.
Sempre con l’aiuto di Excel, la prossima volta vedremo il significato delle altre Greche collegate continuando con Theta che, come certamente sapete, misura l’assottigliarsi del valore dell’Opzione al passare del tempo.
Vi auguro un sereno Natale, senza nuove ‘manovre’ e, speriamo, senza nuovi ‘tagli’ da parte dell’Uomo Nero targato Fitch, Standard&Poor’s, Moody’s, Dagong e Muros che inviterei a riflettere sul suo operato davanti a qualche Presepe.
Buone Feste a tutti !
FrancescoCaranti